La line up completa dell’edizione 2024 del Poplar Festival di Trento con nomi internazionali ed italiani tutti da scoprire
Arriva oggi, a circa un mese dall’evento, l’annuncio della line up completa di Poplar Festival. Due le novità assolute di quest’anno: un secondo palco sul Doss Trento e la possibilità di campeggiare a un passo dai laghi di Lamar. Da qualche settimana il Festival ha aperto anche la call volontari, per ampliare la squadra che darà vita al festival in tutti i suoi aspetti, dalla progettazione alla comunicazione, alla logistica e servizi.
Sarà possibile candidarsi fino al 22 agosto. Un viaggio iniziato nel 2017, un appuntamento che è diventato a place to be per gli appassionati da ogni parte d’Italia e che attrae più del 50% del pubblico da fuori regione. Si conferma anche l’appuntamento con la rassegna culturale gratuita Poplar CULT!, che si svolgerà durante i pomeriggi del festival a Piedicastello. Il programma sarà disponibile nelle prossime settimane.
La moltiplicazione degli ecosistemi e delle energie sarà supportata da un cambiamento
sostanziale della venue: nel parco del Doss Trento infatti saranno presenti ben due palchi,
novità assoluta del 2024 che permetterà all’atmosfera di essere ancora più elettrica e
pervasiva, interessando due zone del parco. Un esperimento dopo il successo, nell’edizione
2023, del blitz di Pop X che ha sconvolto il pubblico con una scarica adrenalinica e una
track list inedita su quello che quest’anno diventerà il second stage.
Un’edizione ricchissima quella di Poplar 2024, che porta sul palco tanti artisti italiani e internazionali, per quattro giorni in cui la città potrà assaporare una cultura musicale che si plasma sui generi più diversi.
Direttamente dalla Svezia, due dei progetti più interessanti del decennio. In attività da
quando aveva 15 anni Yung Lean sarà sul palco di Poplar dopo più di 5 anni dall’ultima
data italiana, che vedrà il sadboy dalle radici cloud rap esibirsi a pochi mesi dalla release
del suo ultimo album Psykos, in cui trovano spazio il rock alternativo e il post-punk e che
nasce dalla collaborazione con Bladee, fedelissimo del collettivo svedese Drain Gang. Yung
Lean è una voce potentissima già quasi di culto per gli amanti del rap che non segue le
tendenze. A soli 27 anni si può dire che abbia cambiato il volto della musica rap e porta con
sé un bagaglio fittissimo di esperienze, vantando collaborazioni con nomi del calibro di
Skrillex e FKA Twigs.
Ritorna in Italia l’ironia tagliente dei Viagra Boys, band post-punk svedese tra le più riconoscibili nel proprio genere e molto amata dal pubblico italiano. I Viagra Boys sono diventati ben presto tra i principali promotori del revival post-punk degli ultimi anni, grazie a un sound brutale, una scrittura schietta e una satira sguaiata, il tutto funzionale a un messaggio politico che rifiuta le intolleranze e celebra l’opporsi allo status quo.
Dall’Inghilterra arrivano invece i Mount Kimbie: freschissima di uscita (5 aprile) la loro
ultima impresa discografica The Sunset Violent che, oltre a vantare due feat con King
Krule, definisce l’introduzione nella band di due nuovi membri, tra cui una voce femminile.
Un viaggio tra influenze dream-pop, shoegaze, chill-pop, kraut-rock. Un’evoluzione – o forse una rivoluzione – nelle sonorità a cui ci aveva abituato questo geniale duo, ormai affermatosi come uno dei progetti più imprevedibili e significativi nella scena electro-pop UK.
Sempre made in UK, le londinesi Los Bitchos sono difficili da definire. I loro live sono una festa psichedelica a cui è impossibile resistere, si respira euforia tra le tracce strumentali della band. Le loro esibizioni, influenzate da cumbia, funk, disco, surf anni ‘60, sono
un’esplosione e una festa dream pop, che ha destato anche l’attenzione del frontman dei
Franz Ferdinand.
Le Lambrini Girls arrivano invece dalla scena musicale punk di Brighton e sono decisamente incazzate. Le loro canzoni sono una denuncia nei confronti della società,
feroci arrivano dritte al punto. Un trio inarrestabile e sicuramente energico, un live che esalta e trasforma. Dal sud di Londra ci raggiungeranno invece i Fat Dog, per mettere in scena uno show caotico e surreale che mescola influenze dance, punk e klezmer. Dalle coste della Normandia arrivano invece i Jersey, che porteranno il loro party fatto di house, dance e un’energia irresistibile sul Doss. Dal Regno Unito arriva anche EV, l’everyday poet che racconta la cultura lavorativa britannica e la sua vita in UK attraverso rime che colpiscono; un modo per evadere dalla realtà di tutti i giorni.
Dalla Germania, si esibirà sul palco di Poplar Sofia Kourtesis dj, compositrice e produttrice, di stanza a Berlino ma originaria del Perù. Dopo il successo del brano “What Love Is” diventato virale su TikTok, approda in Italia anche la synth band tedesca Zimmer90, con il suo dreamy mix di disco, indie e alternative. Nato in Sicilia ma cresciuto tra i palazzi della Saarland, Pufuleti è un rapper unico nel suo genere. Scrive con naturalezza su beat lo-fi, perdendosi in dei flussi di coscienza più facili da decostruire che da mettere insieme. Un artista estremo che nei suoi testi allucinati in realtà parla di sé, dei suoi ricordi, di ciò che vede senza filtri. Gli Yīn Yīn, band di stanza ad Amsterdam che fonde funk e musica tradizionale asiatica, porteranno il pubblico ben lontano dall’Olanda.
Uno degli show più attesi è quello degli I Hate My Village, ovvero Adriano Viterbini (Bud
Spencer Blues Explosion), Alberto Ferrari (Verdena), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle). Quattro musicisti, quattro personalità molto diverse che quest’anno sono tornati a suonare insieme con il loro disco-manifesto Nevermind the Tempo.
Attesissimi anche i Sxrrxwland, collettivo artistico formato da Osore, Gino Tremila e
Giovanni Vipra. Rispettivamente producer, creative director e voce. Dopo 5 anni di stop, il
trio di giovani predatori debutta con il primo disco Anima Macchina. Un sound elettronico
attraverso cui trova sfogo una rabbia viscerale che da sempre li caratterizza e si traduce in
un live pungente e potentissimo.
Un grande e tanto atteso ritorno è anche quello di Laila Al Habash, cantautrice italo-palestinese, penna sognante, nonchè una delle più belle voci italiane contemporanee. Un invito a rallentare, a prendersi del tempo nella vita di tutti i giorni, una raccolta di storie in cui torna lo zampino di Niccolò Contessa che la affianca alle produzioni, insieme a Matteo Parisi e i B-CROMA. A far impazzire i radar dei più attenti, è anche il ritorno di Irbis,
artista talentuosissimo classe ‘97 che, dopo quattro anni, torna con un nuovo album, più
pop e onirico rispetto alle atmosfere a cui ci aveva abituato. Lacrime e cemento è un
disco nomade e doloroso che, con un’intensità disarmante, viene a prenderti e si prende
cura della tua interiorità.
Tra gli artisti del panorama italiano ecco Fulminacci, che torna sul palco di Poplar dopo
l’esordio del 2019 al Parco delle Albere. Da allora Filippo ne ha percorsa di strada, e oggi è
riconosciuto da tutti come uno “di quelli bravi”. Reduce da un intero tour sold out, per
cantarci le storie tra dolcezza e ironia del suo ultimo disco Infinito +1. Proprio Ele A è
altro dei ritorni più attesi sul palco di Poplar. Classe 2002, Ele è una giovanissima che sta
cambiando le regole del rap, grazie alla sua maestria nel fondere un gusto street pop
contemporaneo con un’attitudine old school. Si è esibita sul Doss Trento nel 2022, senza
nemmeno un pezzo su Spotify.
Oggi è a tutti gli effetti uno dei nomi più in hype nella scena rap italo-svizzera, con una brillante strada davanti ancora tutta da percorrere, con all’attivo un EP che ha conquistato non solo i più giovani ma anche i palati più esigenti e i culti dell’hip – hop nostrano. Sempre per la scena rap torna anche Kid Yugi, già tra i protagonisti di Poplar 2023, che torna a Trento per portare dal vivo il suo disco “I nomi del diavolo”.
Dopo aver acceso il garage del Mart con un Dj Set memorabile, torna a Poplar anche
okgiorgio, che primeggia tra i volti scelti da Spotify per Radar 2024. Giorgio Pesenti – già
membro del collettivo Iside – è un musicista e produttore che sta dominando la scena
clubbing italiana. Produttore di artisti come Fulminacci, Pinguini Tattici Nucleari e Loredana
Bertè, ha pubblicato il suo primo EP “ok” lo scorso dicembre. Cinque tracce in cui le voci
suonano come strumenti e la chitarra di Giorgio fa da padrona; un mix di suoni elettronici
che agiteranno tutta la collina del Doss.
Freschissima dell’anteprima al Mart anche HÅN con la sua voce che arriva da lontano e accarezza la pelle, delicata e introspettiva, ma sempre coinvolgente. HÅN arriva dal lago di Garda ma ha studiato a Trento. Con le sue sonorità elettroniche e sperimentali ci invita a raggiungerla lontano nei mondi alternativi che riesce a creare, luoghi dove può nascondersi e stare al sicuro. Quello stesso giorno – venerdì – sarà impossibile controllare gambe e piedi che seguiranno anche le indicazioni di Whitemary, dopo due anni di nuovo tra le nostre montagne con i suoi synth analogici con il suo Radio Bianchini Soundsystem.
Torna a Poplar anche Altea, una delle talentuose voci femminili dei Thru Collected, giovanissimo ed eclettico collettivo napoletano che negli ultimi anni ha conquistato pubblico e critica con gli album “Discomoneta” e “Il grande fulmine”. Un’altra perla di questa edizione sarà il folle show di Auroro Borealo. Dopo aver partecipato a Poplar Cult! lo scorso anno, l’eclettico artista propone un brillante delirio musicale a cui è impossibile resistere.
Cambiamo coordinate con le armonie di Marco Castello, polistrumentista che fonde
funk-jazz e bossa nova e ci porterà in un’immersione tra i colori e le brezze di fine estate
che soffiano sul parco. Una penna arguta e ironica che mescola italiano e dialetto
siracusano, in nome delle sue origini siciliane.
Dopo il successo della loro esibizione nel 2022, tornano i Fuera, trio che mescola rap, techno e sonorità psichedeliche. Uno show in cui è impossibile non saltare, uno stile unico che li caratterizza da sempre rispetto al resto della scena musicale. Sono tornati a fine marzo con il singolo cosa fai stasera?, una traccia dai suoni più morbidi rispetto a Circo Mezzaluna, ma con la stessa impronta techno che fa ballare e coinvolge.
Classe 2002 Tripolare è un cantautore e produttore, che dalla sua stanzetta apre una crepa verso il mondo esterno e le sue contraddizioni. È istintivo, sincero, timido ma con una voglia di evadere che gli dà l’energia giusta per conquistare il palco. Una ventata d’aria calda arriva con Anna and Vulkan, polistrumentista che vede il Vesuvio come simbolo costante del ritorno a casa. Inizia a scrivere le prime canzoni a quindici anni, con
una penna che alterna italiano e napoletano, nel mentre suona come batterista in diversi
progetti, spaziando tra generi diversi che la influenzano ognuno a modo loro.
L’esplorazione comincia il giovedì con Alessandro Muscogiuri, in arte EMMA, che ci porta
nella sua dimensione, cavalcando un’onda elettronica che impazzita si muove tra dubstep,
hyperpop e drum ‘n’ bass. I suoi brani sono un racconto che si materializza dirompente
nella nostra mente e martella con voci pitchate che ogni tanto si spezzano e ci graffiano
mentre le ascoltiamo. Da tenere d’occhio, anche la carica di Evissimax, dj italonigeriana
con un tocco e un’energia fuori dal comune ed il pop elettronico di faccianuvola sognatore
classe 2002, che con il suo debut album Le stelle* il sole; l’arcobaleno)) ci permette di
sollevare i piedi da terra e surfare tra le sue onde gravitazionali fatte di techno, beat veloci e parole d’amore.
Due penne freschissime che vi ruberanno il cuore, sono quelle di Giovanni Ti Amo – cresciuto ascoltando Beatles e Miles Davis, si caratterizza per un mix di canzoni
d’amore nelle declinazioni più terrene e quotidiane – e Atarde, classe 2001, col suo pop
moderno zeppo di inserti elettronici e una vena introspettiva. Conquisterà tutti anche
Lamante, giovane artista dalla potente forza espressiva e comunicativa.
Come ogni anno, grande spazio è dedicato ai progetti musicali della Regione, anche grazie
alla solida collaborazione con UploadSounds. Tra questi primeggia Felix Lalù, artista noneso geniale e poliedrico, che ha reso il dialetto della Val di Non protagonista della
canzone d’autore. La scena più underground è invece capeggiata da Emilio Paranoico e
dai Post Swag 2002: anarchia, paranoie e post ironia di internet si mescolano in questi due
progetti trentini, che non lasciano dubbi su cosa succederà sotto palco durante i loro live.
Sul palco anche i trentini Light Whales, gli HRTBRKR e Cheyenne.
Tre progetti nati in Trentino ma che potrebbero tranquillamente fare il giro del mondo: dalle tinte lo-fi e cinematografiche dei Light Whales, alle batterie serrate e alle tonalità surf degli HRTBRKR, fino ai virtuosismi jazz di Cheyenne. Da Bolzano arrivano invece i Tu Sabes e Leevio. I Tu Sabes sono gli eredi spirituali degli Skiantos, cresciuti tra le gobbe dello skatepark di bolzano. Se è questo il futuro del punk, non vediamo l’ora di riceverne un po’ dritto in faccia. Leevio è nato nel 2007 (al primo Poplar faceva la quinta elementare!) e ha un talento incredibile dalla sua per scrivere le barre del rap del futuro. Scrive, arrangia, produce, suona mentre conta gli anni che gli mancano alla maturità.
L’evento è aperto a tutte e tutti, ma sotto i 16 anni si richiede l’accompagnamento di un
maggiorenne. L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 12 anni, se accompagnati da un
adulto e in caso di invalidità superiore al 67%. È possibile richiedere l’ingresso omaggio a
info@poplarfestival.it. L’ultima release di biglietti giornalieri costa 25 €, l’ultima release di
abbonamenti 73€.
Una novità che trasforma sempre più il festival in un’esperienza immersiva in costante
contatto con il territorio e capace di arricchirlo con la sua forza e vitalità: il camping. Per la
prima volta sarà possibile usufruire di un camping convenzionato, all’interno di uno dei
luoghi più suggestivi del Trentino. Dai laghi di Lamar, resi ancora più facili da raggiungere
grazie al servizio navette gratuito con il supporto dell’APT Trento – Monte Bondone. Tenda,
camper o chalet, qualunque sia la modalità preferita, il camping Laghi di Lamar unisce un
tassello inedito al weekend di settembre, un passo in più verso la realizzazione di una
completa armonia tra persone e musica, mediato dalla presenza, importantissima, della
natura.
Poplar è nato dal sogno e dalla visione di un gruppo di studenti e studentesse nel 2017, ma
da allora è cresciuto molto. Oggi il festival è alimentato da un team di oltre 200 giovani
volontari under 30, tra studenti, lavoratori e professionisti del settore. La call per candidarsi
come volontario/a scade il 22 agosto ed è disponibile qui.